C14 JOURNAL ISSUE N12

C14 JOURNAL ISSUE N12

Retail sweet retail. Ho troppo amato progettare la casa, per non amare anche la progettazione del suo contrario. È il mio solito istinto di libertà, lo spiritaccio di frontiera che spinge a guardare al di là degli steccati, a entrare in un mondo ma anche nel suo opposto, come percorrendo una scala di Esher.
Affrontare l’altro. Il negozio è il contrario speculare della casa. Se lì ogni cosa è intima, anche il lato più mondano, nel retail tutto è aperto e pubblico, anche l’intimo. Ed è proprio questa dimensione emozionale, conflittuale, che ha travolto come uno tsunami il punto vendita.
Il retail è il luogo dove il freddo brand universale entra a far parte della tua vita interiore, calda e personale. Non è più il posto delle merci, ma lo spazio dove “sentire” l’invisibile, non il luogo della vendita materiale, ma quello della non vendita dell’immateriale. Il pubblico privato, il privato pubblico. Non più negozi ma luoghi, non più luoghi ma simboli. Una sfida che non poteva non vederci protagonisti. Un paradosso che ci ha spinto a affrontare le strade più impervie. Se devo morire, che la mia morte sia sorprendente.

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