C14 Journal, Special Edition Behind C14
Le infinite ed innumerevoli domande che continuiamo a ricevere dai nostri followers ci hanno portato a parlare un po’ più di noi, svelando e raccontando molti dei retroscena, che abbiamo tenuto nascosti per 10 anni, non tutti ovviamente,
perché vi chiamiate così?
Cosa c…. c’entrano i cervi?
Di cosa vi occupate realmente?
È tutta una copertura vero?
Qual è l’origine del tuo cognome? etc.
Ad una simile e reiterata serie di richieste avvenute a furor di popolo non si poteva non rispondere, bisognava far chiarezza una volta per tutte (forse) mantenendo comunque il nostro stile e la nostra ironia di sempre. Non ho alcuna intenzione di aggiungere altro perché nelle pagine successive troverete molto. In questo caso è proprio inutile anticipare, anche se vi confesso che il normale processo di autocritica all’interno dello studio appena prima della stampa ha assunto proporzioni cosmiche. In pratica, nessuno è soddisfatto. Il mio commento è scontato: molto meglio così, altrimenti significherebbe che tutto quello che mi aspetto dai miei collaboratori e tutto quello che hanno già fatto e realizzato in questi anni sarebbe iscrivibile all’interno di uno stile di lavoro sterile ed autoreferenziale, quindi, sbagliato per definizione.
Enjoy
The infinite and innumerable questions we continue to receive from our followers have led us to talk a bit about ourselves, revealing a lot of what goes on behind the scenes, not everything of course, things we have kept hidden for the past 10 years: what does the company name mean?
What the hell have stags got to do with it?
What do you actually do?
It’s all a front, isn’t it?
What are the origins of your surname? etc.
Faced with such a barrage of requests from the people, I just had to answer, it was time to clear things up once and for all ( perhaps ) whilst preserving our personal style and customary humour. I have absolutely no intention of adding anything else because you will find plenty to peruse in the following pages. There really is no point in giving you a preview, though, I must confess that the normal process of self-criticism which kicks in within the studio just before the issue goes to print has taken on cosmic proportions. In short, no-one is ever completely satisfied. My reaction is obvious: all the better, otherwise that would mean that everything I expect from my team and everything they’ve done and created so far over the years would fit into a sterile, self-referential working style, therefore, utterly wrong by definition.
Enjoy