THE ILLUSION OF THE SECOND SUN

THE ILLUSION OF THE SECOND SUN

Un orizzonte degli eventi è, nell’accezione più diffusa, un concetto collegato ai buchi neri, una previsione della relatività generale. È definita come la superficie limite oltre la quale nessun evento può influenzare un osservatore esterno. Secondo la teoria della relatività, lo spazio e il tempo formano un unico complesso con quattro dimensioni reali (detto spazio- tempo), il quale è deformato dalla presenza di massa (o di energia). Nel caso di un buco nero di Schwarzschild, l’orizzonte degli eventi si crea nel momento in cui, in un corpo autogravitante, la “materia” (concetto utilizzato qui per identificare insieme la massa e l’energia, che secondo la relatività generale sono la stessa cosa) è così concentrata che la velocità di fuga dovrebbe essere pari o addirittura superiore a quella della luce.

I corpi del tipo suddetto, quando sono non rotanti (momento angolare nullo) e privi di carica elettrica hanno una simmetria sferica con raggio pari a: \ r_S = \frac{2GM}{c^2} , dove M è la Massa, G la costante di gravitazione universale e c la velocità della luce. Tale espressione definisce il cosiddetto Raggio di Schwarzschild. In una accezione molto più generale, se per “evento” si intende un fenomeno (particolare stato della realtà fisica osservabile), identificato alle quattro oordinate spazio- temporali, un “orizzonte degli eventi” può essere definito come una regione dello spazio- tempo oltre la quale cessa di essere possibile osservare il fenomeno.

Paolo Bottarelli

In occasione del 2015, scelto dall’UNESCO come “International Year of Light”, Paolo Bottarelli dedica un’installazione al rapporto tra luminosità e buio. L’opera ambientale, presentata al pubblico nello spazio di un giorno e due notti, cerca una sintesi tra arte e scienza: grazie alla collaborazione con il Max Planck Institute di Lipsia ed altri prestigiosi centri di ricerca di livello internazionale.
Una coinvolgente installazione ambientale, quella elaborata da Bottarelli, che accumula oggetti scientifici fuori dal proprio contesto abituale cercando un effetto straniante, e che partendo dallo studio del misterioso fenomeno astronomico dei buchi neri invita a una duplice riflessione. L’analisi ottica dei fenomeni legati al propagarsi della luce, e alla capacità da parte dei buchi neri, di “inghiottirla”, offre infatti lo spunto per una poetica divagazione sul ruolo dell’artista stesso nella Storia, sull’equilibrio tra lo Spazio e il Tempo della sua esperienza creativa.

The Illusion of the Second Sun rientra nel novero dei progetti con cui l’UNESCO celebra ufficialmente il 2015 come International Year of Light, e si basa sulla collaborazione tecnica con alcuni tra i più accreditati centri universitari di ricerca d’Europa e con importanti multinazionali del settore: il Max Planck Institute di Lipsia e la divisione europea della Horiba Kyoto. La partnership con l’Istituto di Fisica Applicata dell’Università di Jena ha permesso di integrare nell’installazione un esemplare di Black Silicon, strumento ad altissima precisione capace di catturare il 99,7% della luminosità di un raggio di luce, ponendosi di fatto come una forma di “buco nero artificiale”.

 


 

An event horizon, according to its most common meaning, is a concept connected to black holes, a prediction regarding relativity in general. It is defined as being the surface boundary beyond which no event can influence an outside observer. According to the theory of relativity, space and time are interwoven into a single continuum with four real dimensions (known as space- time), which is distorted by the presence of mass (or energy). With a Schwarzschild black hole, an event horizon is created when a self-gravitating body, the “matter” (a concept used here to identify mass and energy together, which according to general relativity are the same thing) is so concentrated that the escape speed should be equal or even greater than the speed of light.

When the aforementioned bodies are non-rotating (angular momentum at null infinity) and devoid of electrical charge, they have spherical symmetry and a radius of: \ r_S = \frac{2GM}{c^2} , where M is mass, G the universal gravitational constant and c is the speed of light. This is a definition of the so-called “Schwarzschild Radius”. Broadly speaking, if we take “event” as meaning a phenomenon (an observable particular state of physics), identified by the four space-time coordinates, then an “event horizon” can be defined as being a region of space-time beyond which the phenomenon can no longer be observed.

Paolo Bottarelli

UNESCO chose 2015 as the “International Year of Light”, in celebration of this Paolo Bottarelli devoted an installation to the relationship between light and dark. The environmental piece was open to the public for one day and two nights, and aimed to bridge art and science: thanks to the participation of the Max Planck Institute in Leipzig and other prestigious international research centres.
This environmental installation designed by Bottarelli is extremely engaging, it accumulates scientific objects outside of their usual contexts to create an alienating effect, and beginning with the study of the mysterious space phenomena of black holes, consideration is twofold. Optical analysis of phenomena linked to the propagation of light, and the ability of black holes, to “swallow” it, in fact introduces a poetic digression into the role of the artist himself within history, regarding the balance between space and time and into his creative experience.

The Illusion of the Second Sun is part of the group of projects UNESCO has chosen to officially celebrate 2015 as the International Year of Light, and it is based on the technical collaboration between some of the accredited university research centres in Europe with important multinationals from the sector: the Max Planck Institute in Leipzig and the European division of Horiba Kyoto. The partnership with the University of Jena Institute of Applied Physics meant that an example of Black Silicon could be included in the installation, this high-precision instrument is able to capture 99.7% of the luminosity of a ray of light, thus forming a sort of “artificial black hole”.

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